Gli italiani in Lapponia e le esplorazioni artiche

Il dirigibile ITALIA

Il dirigibile ITALIA

Gli italiani in Lapponia e le esplorazioni artiche

Non molti sanno che nella scoperta dell’Artico il ruolo degli esploratori italiani fu determinante.

Da Luigi Amedeo di Savoia a Umberto Nobile, il contributo dei nostri connazionali risultò decisivo nelle esplorazioni delle zone polari. Chi non ha sentito parlare almeno una volta delle avventure del generale Nobile che, a bordo dei dirigibili Norge ed Italia, partendo da Tromso, si spinse alla scoperta del Polo insieme ad Amundsen e ai suoi compagni?

Ma molti altri Italiani, prima ancora dell’unificazione politica della nostra penisola, si erano spinti nelle remote regioni della Lapponia, fino al fatidico Capo Nord.

Primi tra tutti si distinsero il veneto Giovan Battista Ramusio, ambasciatore della Serenissima presso diverse corti europee, il ravennate Francesco Negri, forse in missione segreta per ricondurre il Nord luterano in seno alla Chiesa cattolica, e il lombardo Giuseppe Acerbi, studioso ed archeologo, al quale si attribuisce la prima attestazione scritta in lingua italiana della parola finlandese sauna.

A questo riguardo è di grande interesse l’antologia di Franco Brevini, docente di letteratura italiana all’università Iulm di Milano e all’università di Bergamo, La sfinge dei Ghiacci (Hoepli, 2009). Il trattato, il cui titolo si ispira al romanzo di avventure omonimo di Giulio Verne, riporta le parti più salienti delle memorie di viaggio dei più grandi esploratori italiani che si recarono oltre il Circolo polare artico, svolgendone una disamina attenta ed esauriente.