20 Dicembre 2014

Gli italiani in Lapponia e le esplorazioni artiche

By Fabrizio Mazzella
Il dirigibile ITALIA

Il dirigibile ITALIA

Non molti sanno che nella scoperta dell’Artico il ruolo degli esploratori italiani fu determinante.

Da Luigi Amedeo di Savoia a Umberto Nobile, il contributo dei nostri connazionali risultò decisivo nelle esplorazioni delle zone polari. Chi non ha sentito parlare delle avventure del generale Nobile che, a bordo dei dirigibili Norge ed Italia, si spinse alla scoperta del Polo insieme ad Amundsen e ai suoi compagni?

Ma molti altri Italiani, prima ancora dell’unificazione politica della nostra penisola, si erano spinti nelle remote regioni della Lapponia, fino al fatidico Capo Nord.

Per primo si distinse il veneto Giovan Battista Ramusio, ambasciatore della Serenissima presso diverse corti europee. Lo seguirono il ravennate Francesco Negri, forse in missione segreta per ricondurre il Nord luterano alla Chiesa cattolica, e il lombardo Giuseppe Acerbi, studioso ed archeologo. Giuseppe Acerbi si recò a Turku, in Finalndia, e da lì, nel 1799, compì un lungo viaggio attraverso la Lapponia finlandese. Acerbi di lì sarebbe poi arrivato, attraverso la Svezia e la Norvegia, fino a Capo Nord. Proprio a lui si attribuisce la prima attestazione scritta in lingua italiana della parola finlandese sauna. 

Di Acerbi in Italia si sa poco e la sua figura è molto più nota in Finlandia che in Italia. Le sue posizioni politiche vicine all’Austria infatti lo avevano reso inviso ai rappresentanti della borghesia risorgimentale italiana. Il celebre viaggiatore infatti aveva accettato l’incarico di direttore della rivista Biblioteca italiana, rifiutato da Ugo Foscolo.

A questo riguardo è di grande interesse l’antologia di Franco Brevini, docente di letteratura italiana all’università Iulm di Milano e all’università di Bergamo, La sfinge dei Ghiacci (Hoepli, 2009). Il trattato, il cui titolo si ispira al romanzo di avventure omonimo di Giulio Verne, riporta le parti più salienti delle memorie di viaggio dei più grandi esploratori italiani che si recarono oltre il Circolo polare artico. Il libro svolge una disamina attenta ed esauriente delle loro spedizioni ed è consigliatissimo a tutti gli amanti del grande Nord.